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Bonus Ristrutturazioni: novità 2024

Tutto è partito dal Superbonus e dalle recenti normative che hanno creato un po’ di disorientamento. Ecco perché vogliamo parlare del bonus ristrutturazioni e delle novità per il 2024. Così faremo chiarezza su quello che è possibile detrarre e le modalità per farlo.

L’agevolazione del Superbonus, che è scesa al 90% nel 2023, subirà un’altra diminuzione nel 2024, così da scendere al 50%. Proseguono – secondo quanto precedentemente deliberato dal Governo – gli incentivi per l’edilizia, ovvero: bonus ristrutturazioni, valido fino al 31 dicembre 2024, ed ecobonus, fino al 31 dicembre 2024.

La legge di bilancio 2022 (legge n. 234 del 30 dicembre 2021) ha esteso fino al 31 dicembre 2024 la possibilità di beneficiare della detrazione Irpef maggiorata al 50%, mantenendo il limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.

A meno che non intervenga una successiva proroga, a partire dal 1° gennaio 2025 la detrazione tornerà ai livelli ordinari, ossia al 36%, con un limite massimo di spesa di 48.000 euro.

Nei prossimi paragrafi risponderemo alle domande che tanti si chiedono sul bonus ristrutturazioni 2024, ovvero: di cosa si tratta, che interventi include, quali immobili interessa e qual è la massima somma detraibile.

È importante sapere come muoversi nel mondo delle ristrutturazioni, soprattutto in vista delle nuove normative europee per la casa. Infatti con il decreto “Case Green”, l’UE ha approvato nei mesi scorsi l’obbligo di ristrutturazione per una maggiore efficienza energetica e per un’ottimizzazione delle risorse. Ecco perché l’attuale Governo ha stilato un piano per aumentare bonus e incentivi. 

Scopriamo dunque come godere dei bonus per le ristrutturazioni.

Cos’è il bonus ristrutturazioni?

Il bonus ristrutturazioni (art. 16.bis DPR 917/86) ha rivoluzionato il settore edilizio per iniziativa del Governo. Ma in cosa consistono esattamente queste agevolazioni fiscali? Immagina di effettuare lavori di ristrutturazione in casa e di spendere 10.000 €. Attualmente, l’Agenzia delle Entrate concede una detrazione Irpef del 50%. Pertanto, anziché versare direttamente 5.000 € sul conto (50% di 10.000 €), l’Agenzia restituirà questa somma scalandola dalle tasse future, suddividendola in rate annuali. Tuttavia, dal 2020, c’è anche l’opzione di cedere il credito all’impresa edile o alle banche, ottenendo così i fondi immediatamente. 

Quali interventi include il bonus ristrutturazioni?

La detrazione fiscale del 50% per le ristrutturazioni si applica alle opere di manutenzione ordinaria, che includono “…interventi edilizi relativi a riparazioni, rinnovamenti e sostituzioni delle finiture degli edifici o necessari per integrare/mantenere efficienti gli impianti tecnologici esistenti“. A titolo esemplificativo, rientrano in questa categoria operazioni come tinteggiatura, sostituzione di pavimenti o ringhiere, trattamento del parquet, cambio di sanitari, finestre, porte, ecc.

Nota bene: la detrazione del 50%, per gli interventi di manutenzione ordinaria, si applica solo quando tali lavori coinvolgono parti comuni (condominiali), e la detrazione spetta a ciascun condomino in base alla quota millesimale. Le opere di manutenzione ordinaria svolte nelle parti ad uso esclusivo, come gli appartamenti, rientrano nel bonus ristrutturazione solo se eseguite contemporaneamente a almeno un’opera di manutenzione straordinaria o superiore.

Secondo la Circolare 13/E/2019, “gli interventi che, da soli, sarebbero considerati di manutenzione ordinaria, sono inclusi nella categoria superiore se necessari per completare l’intervento edilizio nel suo complesso”. In sintesi, la manutenzione ordinaria beneficia delle agevolazioni se è parte integrante di un intervento di manutenzione straordinaria, risanamento, restauro conservativo o ristrutturazione edilizia.

Per quanto riguarda le parti esclusive e private, gli interventi devono rientrare nella categoria di manutenzione straordinaria (o superiore) o prevedere l’eliminazione di barriere architettoniche (opere per disabili) per poter beneficiare della detrazione. 

Sono esclusi dal bonus gli interventi su immobili di nuova costruzione e la realizzazione di nuove piscine interrate.

Quali immobili interessa il bonus ristrutturazioni?

Il bonus casa può essere usufruito su tutte le unità residenziali, comprese le categorie catastali A1, A2, A3, A4, A5, A6, A7, A8, A9, A11, escludendo pertanto uffici, negozi, laboratori, industrie, ecc.

Una buona notizia è che anche gli interventi sulle pertinenze delle abitazioni possono beneficiare di una detrazione del 50%. Questi interventi includono, ad esempio, la sostituzione dell’avvolgibile del garage o della cantina. Tuttavia, è necessario che contemporaneamente venga realizzato almeno un intervento ricadente nella categoria di manutenzione straordinaria.

Quando le opere di ristrutturazione sono effettuate su immobili residenziali utilizzati simultaneamente per l’esercizio di un’attività commerciale, artistica o professionale, la detrazione si applica in misura ridotta al 50%.

Questa è la massima somma detraibile

La spesa massima ammissibile per beneficiare delle detrazioni per la ristrutturazione è di 96.000 euro, IVA inclusa. Di conseguenza, l’importo massimo della detrazione è di 48.000 euro, distribuiti in 10 rate annuali, pari a un massimo di 4.800 euro di detrazione all’anno.

Considerando l’esempio precedente, in cui si è speso 10.000 euro per la ristrutturazione, l’Agenzia delle Entrate detrarrà 500 euro dalle tasse ogni anno per 10 anni, raggiungendo un totale di 5.000 euro (50% di 10.000 euro).

Qualora la spesa superi i 96.000 euro, i massimali di spesa per il risparmio energetico variano in base al tipo di intervento. La detrazione massima parte da 30.000 euro per gli impianti termici, arrivando a 60.000 euro per cappotti termici, impianti solari e sostituzione degli infissi. Inoltre, può raggiungere i 100.000 euro per interventi più significativi sull’intero immobile.

Infine, è importante sapere, che la detrazione su una fornitura o posa non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali previste per gli stessi interventi da altre normative nazionali. I massimali possono essere cumulati solo se relativi a lavori differenti. Ad esempio, la detrazione per gli infissi può essere applicata sia come bonus ristrutturazione che come ecobonus.

Conclusioni 

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